
A Lecce, i Cantieri
Teatrali Koreja rappresentano da anni un punto di riferimento culturale e creativo. In un luogo dove l’arte incontra l’innovazione, anche la tecnica ha un ruolo fondamentale nella costruzione di un’esperienza teatrale di qualità. A raccontarci il
percorso evolutivo del teatro dal punto di vista tecnico è Mario
Daniele, storico collaboratore di Koreja, che dal 2000 è responsabile degli aspetti tecnici della struttura: dalla realizzazione degli allestimenti alla gestione della parte impiantistica, fino all’accoglienza delle compagnie in tournée.
«Ho iniziato a lavorare nel campo dello spettacolo nel 1986», racconta Mario. «Con una cooperativa
che utilizzava il linguaggio teatrale come strumento di attivazione sociale
nelle piccole comunità. Erano anni di scambi e fermento creativo, anche con il
gruppo Koreja, che già allora si distingueva per la propria forza espressiva. Dopo
una parentesi nel Nord Italia nel 2000 sono tornato a Lecce. È stato allora che
Salvatore Tramacere, presidente di Koreja, mi ha proposto di entrare a far
parte dello staff tecnico nella nuova sede. E da allora, ogni giorno, lavoro in
questo spazio straordinario».
Nel tempo, le esigenze del teatro sono cambiate, così come gli spazi. Il bisogno di rinnovare l’impianto luci è nato da una serie di fattori, racconta ancora Mario: «Avevamo
bisogno di valorizzare le modifiche estetiche che avevamo fatto alla sala, ma
anche e soprattutto di ridurre il nostro impatto energetico. Le tecnologie LED
ci offrivano un'opportunità concreta per ottimizzare gli spazi, ridurre i
consumi e migliorare la qualità della luce».
Così, l’illuminazione da 4000W con vecchie lampade a incandescenza è stata sostituita da un sistema LED da meno di 500W, estremamente discreto e funzionale, grazie all’integrazione dei prodotti ETC ArcSystem.
La selezione dei prodotti è stata curata da Alessandro Cardinale, collega di Mario, con un approccio meticoloso e condiviso. «Non appena abbiamo avuto l’ok
dell’Amministrazione per rifare l’illuminazione della platea, ci siamo messi
subito alla ricerca delle soluzioni migliori. Con ETC Italia avevamo già un
rapporto solido, basato su esperienze concrete: da una full immersion di tre
giorni dedicata al software Eos, a incontri e presentazioni dei nuovi prodotti
direttamente in teatro. È stato naturale rivolgerci a loro per una consulenza».
Il progetto di illuminazione è stato sviluppato
partendo da misurazioni e planimetrie dettagliate, a cui ha fatto seguito una simulazione software accurata. Il sistema oggi include 22 ArcSystem Pro One-Cell Small
con diversi angoli di apertura, a seconda dell’altezza di installazione, gestiti da sei driver ArcSystem D4. A questi si aggiungono 12 ArcSystem Pro One-Cell Micro
con sei driver D2, destinati a creare accenti luminosi su elementi architettonici. Il tutto è coordinato dal controller EchoTouch MK2, che consente
una gestione pratica e flessibile direttamente dalla regia.
«L’installazione è stata rapida – solo quattro
giorni – e abbiamo ridotto al minimo i tempi di inutilizzo del teatro. La
squadra ETC Italia è stata presente in ogni fase, disponibile per dubbi e
chiarimenti. Si sono anche impegnati a tornare per confrontare le misurazioni
reali con la simulazione virtuale: un segno di grande professionalità e
desiderio di miglioramento continuo».
La scelta del controller EchoTouch si è rivelata vincente anche
in termini di praticità. «Abbiamo
studiato l’editor offline mesi prima dell’installazione vera e propria, così da
arrivare pronti. Ogni punto luce è stato “patchato” indipendentemente per
garantire la massima flessibilità. Se arriva una compagnia che vuole illuminare
solo una parte della platea, possiamo farlo senza problemi. E se ci serve un controllo
ancora più dettagliato, basta collegare un cavo DMX alla console fisica e il
gioco è fatto».
A completare la dotazione, anche una ETCnomad, la soluzione software-based di ETC per il controllo luci. Durante il lockdown, Mario e Alessandro hanno potuto dedicarsi con calma alla formazione e allo
studio delle soluzioni disponibili. «Abbiamo testato diversi software, ma
Eos si è rivelato il più adatto a noi. I webinar organizzati da ETC Italia sono
stati fondamentali per orientarci. Abbiamo scelto di non investire subito in
una console fisica, optando per due Gadget II e un sistema MIDI, che ci permette di
controllare tutto ciò che ci serve, in maniera compatta e professionale. Per
noi, che facciamo tournée frequenti, è la soluzione ideale».
Ma il percorso di transizione tecnologica non si ferma qui. «Il nostro parco luci è ancora
troppo alogeno», ammette Mario. «Abbiamo iniziato l’aggiornamento con
alcuni retrofit ETC, sia in bianco che a colori, che si sono dimostrati
estremamente utili, soprattutto per riallestimenti. Di recente abbiamo
acquistato anche due ColorSource Fresnel V e ne siamo entusiasti: ottima qualità
della luce, resa cromatica eccellente e grande affidabilità. Senza contare che
abbiamo ancora degli Source Four Zoom in perfetta forma dopo decenni di
utilizzo».
Il futuro dei Cantieri Koreja è quindi
all’insegna della sostenibilità, della tecnologia e della collaborazione. Una filosofia che rispecchia appieno il lavoro di squadra che, come ricorda Mario, è il vero motore di ogni spettacolo ben riuscito.