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ETC Eos nel mondo della danza: l’esperienza di Sharon Remartini e Fabio Passerini

  • Sharon Remartini 1

    Teatro non significa sempre e solo “prosa” e lo sanno bene i vari professionisti della luce che lavorano ogni giorno in questo specifico settore.
    Nell’articolo di oggi abbiamo cambiato leggermente prospettiva e abbiamo voluto dare voce all'esperienza di due giovani Lighting Designer che lavorano nel mondo della danza e che, come molti altri loro colleghi, hanno scelto ETC Eos come strumento principale di lavoro.
    Come ETC Eos può aiutare nelle vari fasi della creazione di uno spettacolo? Quali sono gli strumenti che alleggeriscono e rendono più veloce la programmazione e la gestione dello show?
    Di questo ed altro abbiamo parlato con Sharon Remartini e Fabio Passerini reduci da un recente lavoro, l’ultimo in termini temporali, con la compagnia Kataklò diretta dalla famosa ex ginnasta Giulia Staccioli.

    Sharon Remartini 

    ETC: Come è avvenuto il tuo primo contatto col mondo ETC?

    Sharon Remartini: Il primo approccio con ETC è avvenuto durante il corso per Lighting Designer all’Accademia del Teatro alla Scala che abbiamo frequentato insieme a Fabio nell’anno 2017/2018.

    Ciascuno di noi ha presentato un progetto illuminotecnico che ci ha dato la possibilità di sperimentare concretamente la nostra visione e approcciarci al linguaggio della consolle, fondamentale per il Lighting Designer.
    Nell’ambito di questa sezione del corso, è stata organizzata una sessione di lavoro diretto su console, seguita da Marcello Lumaca e Valerio Tiberi, in cui unitamente alla programmazione del mini show, abbiamo avuto modo di sperimentare la traduzione e il linguaggio lighting designer-operatore luci.

     

    Fabio PasseriniETC: parlateci del contesto in cui stai utilizzando Eos.

    Fabio Passerini: da Ottobre 2021 abbiamo iniziato una collaborazione con la compagnia Kataklò, che è una compagnia indipendente di danza che si occupa principalmente di physical theatre. Non avendo a disposizione il tempo necessario per un nuovo allestimento luci abbiamo lavorato anticipando il lavoro che avremmo dovuto eseguire in allestimento, in particolare abbiamo lavorato al progetto illuminotecnico insieme alla direttrice della compagnia Giulia Staccioli. Successivamente abbiamo creato un lighting plot e abbiamo improntato le memorie dello spettacolo. Il tutto è stato trascritto su console: patch, cue, preset, color pallet ed effetti.
    Ovviamente abbiamo ritoccato posizioni e colori il primo giorno di allestimento, ma la possibilità di aver pre-programmato tutto lo spettacolo su console ci ha permesso di portarci avanti con i tempi e grazie all’Augment3d di avere già visivamente un’idea di quello che volevamo ottenere.

     

    Sharon Remartini 2ETC: parlateci della particolarità di questo evento, cosa vi è stato chiesto di fare, soprattutto in relazione alla modalità di lavoro…

    Sharon: in generale non è mai semplice lavorare a priori sulle luci che si devono realizzare e per questo abbiamo lavorato tanto di esperienza e intuito anche perché lo spettacolo è improntato alla valorizzazione del corpo, dell’intento espressivo e muscolare e la luce aveva un ruolo fondamentale. Sicuramente grazie ad ETC è stato più facile raggiungere il il tiro in fase di allestimenti e raggiungere lo scopo prefissato. Pensiamo di aver raggiunto un ottimo risultato.

     

    ETC: in che applicazioni in particolare Eos ha agevolato il vostro lavoro?

    Sharon: tra le cose che ci hanno aiutato maggiormente per questa pre-programmazione c’è sicuramente il color picker, che su questo software è uno strumento veramente comodo e al servizio completo delle immediate necessità dell’operatore (sia in allestimento che durante lo spettacolo) e Augment3d per avere una anteprima degli effetti. La libreria Sharon Remartini 3interna di colori così curata e la possibilità di manipolarli in modo immediato andando ad esempio a scaldare o raffreddare o saturare, senza perdere la tinta iniziale, è davvero comoda nella danza dove, spesso, a parità di colori, sono necessarie rese cromatiche differenti tra proiettori o saturazioni più o meno intense a seconda che i proiettori siano di taglio o in controluce. Inoltre la possibilità di importare il disegno da Vectorworks direttamente in Augment3d ci ha velocizzato il lavoro della costruzione del modello 3D dandoci più tempo per il progetto artistico.

     

    ETC: quindi, in ultima analisi, c’è qualche cosa che vorreste in più rispetto a ciò che già offre il mondo Eos?

    Fabio: in generale, dal punto di vista software ci siamo trovati molto bene, nulla da segnalare in questo senso ed anzi questo software è intuitivo e rapido.
    A livello hardware noi abbiamo utilizzato una Programming Wing con un computer desktop all-in-one e non una console.
    In questa direzione quindi sarebbe bello dare la possibilità agli utenti interessati di acquistare una versione della Programming Wing con anche un piccolo numero di fader per eventuali submaster o FX in modo tale che il setup risulti più comodo da portare in tour rispetto a Programming Wing più Fader Wing separata.



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